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Visita guidata alle miniere d’oro della Val Toppa

progamma escursione e cenni storici sulle miniere della val Toppa

miniere ossola
miniera val toppa

Dove sono

I giacimenti auriferi della val Toppa, di origine idrotermale, sono generalmente dei filoni di quarzo mineralizzato a solfuri, quali pirite, arsenopirite, calcopirite, blenda, pirrotina e galena che a volte può contenere argento.
Questi filoni si trovano inseriti in rocce scistose denominate “SCISTI DI FOBELLO E RIMELLA”.
In questi minerali, l’oro è di solito presente in particelle microscopiche e solo eccezionalmente in questa miniera è stato trovato l’oro allo stato puro (oro nativo).

Le miniere aurifere di Pieve Vergonte (VB) possono essere divise bei seguenti giacimenti:

1. VAL TOPPA sulla destra orografica del torrente Marmazza
2. CROPINO sulla sinistra orografica del torrente Marmazza
3. BEOLINI a circa 2 Km ad est della Val Toppa, in frazione Loro.

Notizie certe sullo sfruttamento delle miniere si hanno a partire dagli inizi del 1800, quando minatori locali scavarono gallerie in più punti della Valle: vi lavorarono le famiglie Cicoletti, Pirazzi, Maffiola, Croppi, Protasi, Betteo, Bassi, Corderio, ecc.

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Chi e Come

Industrialmente è stato sfruttato il giacimento della Val Toppa al tempo in cui operava la compagnia inglese “PESTARENA GOLD MINING” (1860-1894) e la società francese “MINIERE DI CROPINO” (1895-1901), successivamente sino all’ultimo conflitto mondiale, vi hanno lavorato a fasi alterne imprenditori privati e la società “RUMIANCA”.

Il minerale estratto, dopo un’accurata cernita, veniva macinato nei classici molinetti piemontesi detti “arastras” dislocati lungo il torrente Marmazza. Ancora oggi lungo il percorso che porta all’ “Ecomuseo della Val Toppa” sono visibili i ruderi di edifici e mulini in località “CALAGN”.

Il metodo utilizzato per estrarre l’oro e l’argento dai solfuri consisteva nell’amalgamazione per via umida: con questo procedimento si macina il minerale nel molinetto con dell’acqua ed il mercurio,la cui caratteristica è quella di combinarsi con l’oro libero in una lega denominata “amalgama”. La separazione dei due metalli viene poi effettuata strizzando il composto in pelli morbide e porose di animale; successivo riscaldamento della lega permette la completa evaporazione del mercurio. E’ nota anche la presenza di pagliuzze di oro libero nelle sabbie alluvionali del torrente Marmazza che scende dalla Val Toppa. Nel corso di millenni l’erosione naturale delle rocce causata dal gelo, dal vento e dal sole , ha permesso all’oro presente nelle rocce di liberarsi e di defluire a valle con altri detriti grazie al dilavamento delle acque meteoriche.

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Cosa vedremo

Percorrendo l’antico sentiero dei minatori (strada degli inglesi), si raggiunge l’”ECOMUSEO DELLE MINIERE della VAL TOPPA”, arrivati nel grande prato dell’alpe Fontano, si trova la “CA’ BIANCA” , sede dei volontari della miniera della Val Toppa: è un fabbricato con locale cucina, un ampio salone e al piano superiore un camerone e due camere con un totale di 30 posti letto. Indossati mantella e casco, si può entrare e visitare, accompagnati dalla guida della miniera, un buon tratto illuminato per circa 400 metri , la galleria “LIVELLO II” , davanti alla quale già all’ingresso è ben visibile un filone di quarzo mineralizzato; proprio seguendo questa traccia per centinaia di metri, i minatori hanno potuto incontrare zone di forte arricchimento di minerale o altri filoni importanti.
Lungo il percorso sono visibili ampie camere di coltivazione , traverse laterali , camini e pozzi di collegamento di altri livelli, scavati per agevolare la movimentazione interna del materiale ed il trasporto all’esterno del minerale e della roccia sterile.
Nei punti in cui la stabilità della roccia veniva meno sono presenti muri a secco e pilastri naturali, lasciati ad arte per sostenere la volta..che in alcuni punti, nel corso degli anni si è costellata di stalattiti.
In alcuni tratti del pavimento della galleria , scavato in leggera pendenza al fine di permettere il regolare deflusso all’esterno di tutte le acqua sorgive incontrate , si possono individuare le tracce delle traversine di sostegno dei binari sui quali venivano spinti a mano i carrelli di trasporto di tutto il materiale.

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Programma visita miniera

Ritrovo ore 08:30 : uscita superstrada PIEVE VERGONTE si procede in direzione Nord per 200m fino al parcheggio della Pizzeria GIANNI e PINOTTO, trasferimento a Fomarco; camminata di circa 3 Km nel sentiero comodo ben tracciato nel bosco di castagni e faggi con dislivello di 80m. Tempo stimato con soste ore 1e 30min.
Arrivo all’Alpe Fontano 798m. sede del fabbricato ex miniera nel grande prato con bellissima vista sulla piana del fiume Toce.
Vestizione: casco e mantellina per tutti e visita della miniera d’oro
Pranzo
Ricerca dell’oro: i ragazzi potranno provare con mano a trovare l’oro tra il materiale raccolto in miniera setacciandolo aiutati dagli esperti.
Visita alla latteria turnaria di Fomarco, un vero gioiellino, una delle poche latterie turnarie che si sono conservate in tutta la Val d’Ossola; la sua visita permette di fare un passo indietro nel tempo e di rivivere la lavorazione del latte come si faceva da generazioni fino a circa 30anni fa
Visita al Ecomuseo delle miniere d’oro della Val Toppa : le cartine , le mappe, gli attrezzi per l’estrazione, le casse contenenti un tempo l’esplosivo, le lampade a carburo e la riproduzione fedele di un mulinetto arastras utilizzato per la macinazione del minerale aurifero oltre a diversi campioni di minerali e naturalmente ORO, l’oro nativo visto da vicino!!!
Rientro a Pieve Vergonte ore 16.30 circa

E’ possibile un percorso alternativo per raggiungere le miniere partendo a piedi da Pieve Vergonte: percorrendo il tragitto si incontreranno la polveriera, la casa del guardiano della polveriera, il pozzo costruito dagli inglesi dove veniva scaricato il minerale, e la strada della slitta (strusa) utilizzata inizialmente per trasportare il minerale fino al pozzo degli inglesi . (dislivello totale dell’escursione :550 m)

ABBIGLIAMENTO:

zaino adeguato, robuste scarpe da trekking, abbigliamento sportivo con MAGLIONCINO/FELPA (all’interno della miniera la temperatura è di 11 gradi costanti tutto l’anno) , vista la possibile presenza in miniera di acqua consiglio scarpe adatte o specie per i bambini stivaletti di gomma da portare nello zaino.

Purtroppo la caratteristica del percorso sia per raggiungere la Cà Bianca che l’interno della Miniera rende impossibile l’accesso alle carrozzelle. …per informazioni, chiarimenti, modifiche di programma …

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